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ABOUT  THE  BLOGGER

Luciano Rossi, ingegnere, psicoterapeuta, saggista e narratore, è stato, a partire dal 1977 e fino al 2006, docente di Metodologia delle Scienze Umane, prima presso l'Università di Parma, poi in quella di Urbino. Dal 2003 al 2009 è stato docente di Psicologia Analitica presso la Scuola Superiore di Psicoterapia Adleriana in Reggio Emilia. Dal 2016 esercita solo l'attività di scrittore.

 

Ha pubblicato:

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- Quel fragile fiume d'amore, 1964, in riedizione 2024;

- Una metodologia per le scienze umane, Casanova, Parma, 1979;

- Negazioni, Urbino, QuattroVenti, 1992;

- Psicodialettica, Urbino, QuattroVenti, 1999;

- Parole che curano, Siaca, Ferrara, 2000;

- Sed tantum dic verbo*, Scheiwiller, Milano, 2002;

- Di alcuni passi sulla via psicodialettica*, LASU, Parma, 2007; 

- La scala di Shepard, Clinamen, Firenze, 2007;

- Un coup de dés... *, La Goliardica Editrice, Trieste, 2008;

- Il Vento e la Legge, Clinamen, Firenze, 2009;

- Il ruolo terapeutico*, Franco Angeli, Milano, 2012;

- Echi lontani, Phasar editrice, Firenze, 2015

- L'anima e i giorni, Phasar editrice, Firenze, 2016 
- Il quindicesimo uomo, psicodialettica.it/quindicesimo.htm, 2023

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In preparazione:

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- Thalassa, romanzo, 2024;

- Noi non moriremo, romanzo, in fase di editing;

 

La sua quarantennale attività di saggista si trova raccolta anche su quotidiani, periodici, working paper, atti di convegno e nel suo sito web www.psicodialettica.it 

I quattro volumi contrassegnati da asterisco sono opere a più mani.

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È nato, vive e lavora a Parma.

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PS. Oggi, alla mia tardissima età, il capriccio può giocare a tempo pieno. Preso atto della possibilità di una morte improvvisa senza segni premonitori diventa mia cura assoluta lasciare in ordine i miei scritti principali. E oggi non lo sono. Ma anche già decenni fa quando ero costretto per sostentarmi ad esercitare almeno un poco di negotium, nel mio caso la professione di terapeuta, ad essa non dedicavo più di un terzo del mio tempo. I restanti due terzi del giorno, più le notti, erano dedicati all'otium, vale a dire un intenso lavoro di studio e di ricerca. Questa scelta obbligata ha procurato a me due esiti opposti: una scarsa disponibilità di danaro (che però, non negoziando, serve un po' di meno) e una vita libera, quale volevo che fosse momento per momento. Tale vita è stata anche una vita utile? La mia presunzione mi fa ritenere di sì; o meglio, diciamo che lo ho fatto nell'intenzione che lo fosse. Ho sempre lasciato e lascerò in dono, per quanto poco valgano, tutti i prodotti del mio pensiero. Per averli basta un clic.

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