
... tanti istanti, non uno solo, perché ogni viaggio viene prima messo in moto e poi continuamente corretto da tante suggestioni. Racconterò una di queste, che ricordo come fosse oggi.
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"Puoi invecchiare quanto vuoi, ma certe cose restano incancellate in te e portatrici di una valenza pedagogica fortissima che ti accompagna poi per sempre. Così dunque non può accadere che un ottuagenario riesca a cancellare quell'episodio di quando, bambino campagnolo di otto anni, finiti i suoi compiti, durante una solitaria esplorazione dei sentieri attorno a casa, s'imbatté, a tu per tu, nel vecchio conte che, nella sua passeggiata, quella sera, si era spinto fuori del percorso ordinario. Non può dimenticarlo perché accadde una cosa così inaspettata che lo improntò per il futuro, come una forma impressa, come un marchio a fuoco. Che cosa accadde? Accadde che, invece di considerare invisibile il bambino (ut plerumque accidit), il vecchio conte si fermò di fronte a lui, che stavasi d'improvviso immobile, ancor più impaurito che sorpreso, poi si appoggiò bene con una mano al bastone e, mentre con l'altra si levava il cappello, gli disse con un lieve cenno del capo: "Buona sera, signorino!". E nient'altro, come nelle favole. Il nobile, poi, riprese il suo cammino meditabondo, mentre il bimbo per sua fortuna, da quell'episodio, non si riprese più. Il ricordo cosciente, certo, gli tornava raramente, ma il lavoro d'Anima, da quello sortito, non cessò più di avvolgerlo come una nube bianca o un angelo custode. Forse tutti abbiamo sempre con noi qualcuno durante il viaggio, e più d'uno, una costellazione, con cui raffrontarci e crescere insieme. Qualcuno che gli altri sempre intravedono intorno a noi, o vagamente sentono".
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(Ma l’incontro - con me e i miei prescelti - continua… e s’accresce; se vuoi ritorna a leggerci dunque. Ci troverai mutati)