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Immagine del redattoreLuciano Rossi

B7. Elogio della fuga


Quando non può più lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: l'andatura di cappa (il fiocco a collo e la barra sottovento) che lo fa andare alla deriva, o la "fuga" [verso il largo] verso la tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela. La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa il solo modo di salvare barca ed equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all'orizzonte delle acque tornate calme. Rive sconosciute che saranno per sempre ignorate da coloro che hanno l'illusoria fortuna di poter seguire la [tranquilla] rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione. (Henri Laborit)

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(Ma l’incontro - con me e i miei prescelti - continua… e s’accresce; se vuoi ritorna a leggerci dunque. Ci troverai mutati)

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