
« Voglio che mi si veda qui nel mio modo d'essere semplice, naturale e consueto, senza affettazione né artificio: perché è me stesso che dipingo. Si leggeranno qui i miei difetti presi sul vivo e la mia immagine naturale, per quanto me l'ha permesso il rispetto pubblico. Ché se mi fossi trovato tra quei popoli che si dice vivano ancora nella dolce libertà delle primitive leggi della natura, ti assicuro che ben volentieri mi sarei qui dipinto per intero, e tutto nudo. Così, lettore, sono io stesso la materia del mio libro: non c'è ragione che tu spenda il tuo tempo su un argomento tanto frivolo e vano. »
(Michel de Montaigne, Saggi, "Al lettore")
I poeti scrivono di se stessi. Senza pudore alcuno che non sia lo stile. Cuori a nudo. Tali possibilità le hanno anche le autobiografie, o gli "zibaldoni", ove volessero esser senza veli che non fossero quelli del "rispetto pubblico". Raccontare come essi stessi hanno "viaggiato". Simili confessioni non le troviamo solo nei Saggi di Montaigne, ma anche nei numerosissimi diari, noti e sconosciuti. Che poi filtrino i fatti privilegiando le note del dolore o della gloria è un fatto individuale. Siffatti pericoli si possono evitare con le biografie redatte da autori terzi, ma un "De viris illustribus" non ci consegnerà mai né i sogni segreti, né i tranelli degli incauti autotradimenti.
Dunque come vivere secondo Montaigne?
Leggi molto, dimentica tutto quello che hai letto e sii lento a capire.
Metti in discussione tutto.
Tieni una stanza tutta per te nel retrobottega.
Svegliati dal sonno dell'abitudine.
Lavora bene, ma non troppo bene.
ecc.
Banalità? Cose risapute? Fondandoci solo sui titoli sì! Ma il testo indugia sulle imperfezioni personali dell'autore, sulle sue manie più segrete, sulla sua debole memoria, sul suo distacco emotivo. E questo ha valore perché ci consente di confrontare le sue miserie con le nostre e a non badare troppo ai nostri errori, confortandoci nel viaggio.
...
(E l’incontro - con me e i miei prescelti - continua… e s’accresce; se vuoi ritorna a leggerci dunque. Ci troverai mutati)