Franco Berrino, epidemiologo, già direttore di Dipartimento di Medicina preventiva e predittiva, riscontra in questo testo il "felice" fatto che le recentissime ricerche scientifiche, ad esempio quelle in attuale pieno fervore del campo immunologico, stiano convergendo con la spiritualità buddhista "nel dimostrare che la chiave per mantenere e riacquistare la salute sta [in questa triplice via: alimentazione, movimento, meditazione]: nutrire il corpo con la giusta quantità di cibo sano, un esercizio fisico regolare, tecniche per coltivare la mente, lo spirito e la felicità interiore".
La medicina accademica occidentale si sta avvicinando dunque al buddhismo. La meditazione, in una delle sue applicazioni più rigorose, quella adottata da Kabat Zinn, è entrata, di conseguenza, nell'ultimo decennio nell'armamentario della psicologia e nelle attività terapeutiche delle cliniche psichiatriche.
Da un lato devo dire che "era ora!", dall'altro recrimino però che nell'uso in psicologia le venga dato un nome nuovo, quello di Mindfullness, come se la meditazione l'avessero inventata "loro" adesso. Mindfullness non ha nulla di sostanzialmente nuovo o in più rispetto alla meditazione delle origini; ha semmai il difetto di decontestualizzarla e di commercializzarla, trasformando una disciplina purissima e gratuita in un'attività professionale remunerata. Insomma basta essere psicologi o medici (quasi sempre senza qualche lustro di meditazione alle spalle) per mettersi a insegnare meditazione a pagamento. Questa precisazione non inficia tuttavia in alcun modo il grande apporto del libro di Berrino, tra l'altro recentissimo (edizione 2016 e questo è un parametro decisivo in campo immunologico), specialmente nella sua prima parte, quella alimentare, utilissima, facile, agevole, comprensibile al grande pubblico. In campo nutriceutico Berrino rivela sempre la sua preparazione incomparabile.